Le origini
Le origini del Lotto appartengono a Genova e non a Napoli come molti possano
pensare. Il gioco dei numeri fortunati risale al 1500 nella città di Genova in
Liguria ma ancora non si chiamava Lotto. La parola infatti, di origine germanica
esisteva già prima del gioco stesso e significava "giochi a sorte basati su
un'estrazione".
Il gioco del Lotto, almeno nella formula conosciuta in Italia, deriva da una
pratica che si teneva a Genova ne l XVI secolo, ovvero scommettere sui nomi di
personaggi "eleggibili" a cariche pubbliche. Inizialmente il gioco era proibito
e si svolgeva solo clandestinamente, e divenne legale solo nel 1576 quando
Genova era una repubblica marinara. Una legge costituzionale stabilisce che il
Maggior consiglio della Repubblica possa eleggere 120 padri fra i cittadini più
meritevoli "per prudenza e virtù", i nomi, messi in un'urna detta Seminario o
Seminajo, ne vengono estratti cinque, due volte l'anno. Per questo il gioco di
scommettere sull'estrazione prende il nome del "Giuoco del Seminario". I primi
gestori del gioco non si limitavano ad accettare le scommesse solo, ma
cominciano a scommettere anche su due e tre nomi, dando così origine alle
tipologie di scommessa che anche oggi conosciamo, "Estratto", "Ambo" e "Terno",
e che per molto tempo sono state le sole combinazioni su cui si basava il gioco
del Lotto. Un secolo più tardi il gioco del Lotto, compare anche a Napoli. Come
quello Genovese, il gioco fu battezzato "Seminario di Napoli" per poi,
successivamente, assumere quello più originale di "Nuovo Lotto di Napoli". La
prima estrazione risale a l 1682. Ma la storia del Lotto napoletano
confusionaria e lenta: dalle prime estrazioni con cadenza annuale si è passati
alle due e alle tre estrazioni all'anno. Nel 1689 il gioco viene abolito, finché
nel 1713 viene definitivamente ristabilito con nove estrazioni annuali. Nel 1774
alle nove estrazioni vennero aggiunte le altre nove del lotto di Roma, fino a
che nel 1798 fu stabilito che tutte le 18 estrazioni venissero effettuate nella
città di Napoli. Le estrazioni vennero porta a 24 nel 1804.
Il gioco del lotto continua a prosperare, anche se con alcune interruzioni
(esempio nel 1861 Garibaldi ne decreta l'abolizione), fino ad acquisire il
primato come profitto fra tutte le provincie italiane dopo l'unificazione.
Sicuramente questo è il motivo per il quale il Lotto viene considerato un gioco
inventato a Napoli.
Lotto moderno
Nel 1861, anno in cui lo Stato italiano iniziò il suo cammino verso la totale
riunificazione, si pose immediato il problema di dare una regolamentazione
univoca a tutte le varie legislazioni locali vigenti in materia di gioco del
lotto. A dire il vero l'intenzione del legislatore sembrò in prima istanza
quella di abolire il lotto in via definitiva perché evidentemente destava
preoccupazione veder giocare i sudditi a questo diffusissimo "gioco d'azzardo".
Come sempre pressanti motivi di ordine fiscale fecero cambiare idea. Le
disastrate casse dell'erario non consentirono di rinunciare ai cospicui proventi
assicurati dal gioco. Il legislatore giunse dunque al compromesso di concedere
in via transitoria l'autorizzazione al gioco. Infatti l'articolo 1 del Regio
Decreto n. 1534 del 5 novembre 1863 testualmente stabilisce che "a cominciare
dalla prima estrazione di gennaio 1864, il giuoco del Lotto, temporaneamente
mantenuto a favore dello Stato, verrà riordinato nelle varie provincie del
Regno, sulle basi stabilite dal presente decreto". Questo decreto il primo
tentativo di dare una sistemazione organica alle varie legislazioni locali,
spesso in contrasto tra loro. L'articolo 8 stabilì che le sorti possibili erano
l'ambo semplice, il terno e il "quaterno". E' interessante sottolineare quanto
disposto dall'articolo 28 che stabiliva che " assolutamente proibito ai
ricevitori di chiedere o di accettare mance da' giuocatori in occasione o per
causa del pagamento delle vincite, e di fare sulle medesime ritenute di sorta,
sotto pena della privazione dell'esercizio del banco". Le ruote allora operanti
erano sei: Torino, Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. Con il Regio
Decreto n. 2817 dell'11 febbraio 1866 scomparve la ruota di Bologna ed entrò in
scena quella di Bari. Altro importante provvedimento legislativo il Regio
Decreto n. 1843 del 5 marzo 1874 con cui vennero istituite due nuove ruote,
quella di Venezia e quella di Roma, dove venne spostata, a seguito della presa
della capitale avvenuta il 20 settembre 1870, la Direzione Centrale
dell'Amministrazione del lotto Pubblico, che nel 1876 passò sotto la
giurisdizione della Direzione Generale delle Gabelle. Nel 1894 si giunse ad un
importante riordinamento dell'intera materia del gioco del lotto, dopo un primo
tentativo effettuato con la legge 19 luglio 1880 n. 5536. Con Regio Decreto n.
473 del 12 ottobre 1894 fu infine introdotta una nuova e più dettagliata
regolamentazione organica. Vennero confermate le otto ruote preesistenti.
L'articolo 27 stabilì infatti che "le estrazioni si faranno pubblicamente nelle
città di Bari, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia".
Vennero anche modificati - tra l'altro - i premi delle sorti allora possibili,
secondo la seguente tabella: estratto semplice: 10,5 volte la posta estratto
determinato: 52,5 volte la posta ambo: 250 volte la posta terno: 4250 volte la
posta quaterno: 60 mila volte la posta A titolo di curiosità ricordiamo che oggi
la quaterna paga 80 mila volte la posta. Quattordici anni più tardi, con Regio
Decreto 19 marzo 1908 n. 152, fu emanato un testo unico delle leggi e decreti
del lotto che metteva un po' d'ordine nella complessa materia, spesso modificata
anche in pochi dettagli da una costante legislazione. Non a caso nel 1925 si
dovette tornare a emanare un nuovo testo unico approvato con il Regio decreto
del 29 luglio 1925 n. 1456, proprio per riordinare nuovamente l'ampia normativa
nel frattempo intervenuta. Si dovrà per attendere il 1939 per vedere emanato il
provvedimento che ancora oggi - in buona
sostanza - regola il funzionamento del gioco. Con Regio Decreto del 19 ottobre
1938 n. 1933, convertito con legge 5 giugno 1939 n. 973, vengono infatti
adottate numerose novità. La più importante che finalmente termina quel regime
di transitorietà del gioco del lotto che era stato mantenuto, almeno sulla
carta, sin dalla legge del 1863. Il gioco del lotto diventa a buon diritto una
delle tante attività dello Stato. Sotto il profilo del gioco le novità più
importanti sono l'introduzione della cinquina che paga un milione di volte il
fortunato vincitore e l'allargamento delle ruote alle città di Cagliari e di
Genova. Si tratta quest'ultimo di un giusto riconoscimento al capoluogo ligure
che ha l'onore di vantare la primogenitura di questa antico gioco. Numerosissime
altre leggi vengono promulgate in materia ma la più importante quella del 1982
che ha permesso al gioco del lotto, dopo un periodo di triste oblio, un poderoso
rilancio. Ci riferiamo alla legge 2 agosto 1982 n. 528, poi modificata dalla
legge 22 febbraio 1983 n. 52 e dalla legge 19 aprile 1990 n. 85, che va
trasferito l'esercizio del gioco del lotto all'Amministrazione Autonoma dei
Monopoli di Stato, prevedendone nel contempo l'automazione della gestione e
della raccolta. Contestualmente l'articolo 12 stabiliva anche che "i punti di
raccolta del gioco del lotto automatizzato sono collocati presso le rivendite di
generi di monopolio". Questo importante allargamento dei punti di raccolta a
circa quattromila tabaccherie, che si aggiungono a circa 500 botteghini
preesistenti, ha avuto effettivamente corso solo dal primo luglio 1987,
utilizzando per inizialmente il sistema della raccolta manuale delle giocate. Da
quella data le entrate del gioco del lotto hanno registrato un'autentica
esplosione, passando dai 695 miliardi di lire del 1986 agli oltre 5500 del '94.
Nel mese di marzo del 1994 iniziata l'automazione del gioco del lotto sulla
ruota di Cagliari e si conclusa il 27 dicembre dello stesso anno con la
meccanizzazione della ruota di Palermo. Il gioco del lotto con l'automazione sta
vivendo una seconda giovinezza, anche grazie al fatto che la legge prevede un
progressivo allargamento dei punti di raccolta alle decine di migliaia di
tabaccherie che ne faranno richiesta.
Le date più significative
Viene effettuata la prima estrazione sull'unica ruota, quella
di Napoli |
Le estrazioni diventano settimanali |
Vengono istituite le ruote di Firenze, Milano, Palermo, Torino e
Venezia |
Viene istituita la ruota di Bari |
Vengono istituite le ruote di Cagliari e Genova |
Dopo 202 estrazioni esce l'8 sulla ruota di Roma. Ad oggi è il
massimo ritardo mai raggiunto da un numero. |
Viene istituita la seconda estrazione settimanale del mercoledì |
Viene istituita la ruota Nazionale |
L'estrazione con il bambino bendato va in pensione. Viene effettuata
la prima estrazione automatizzata sulla ruota di Roma e su quella
Nazionale. |
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